martedì 30 ottobre 2012

I lavoratori della vigilanza, che non percepiscono l'indennità di vacanza contrattuale (IVC)


si possono rivolgere alla nostra Segreteria Provinciale, per avere l'assistenza necessaria, per questa problematica.

lunedì 29 ottobre 2012

Lo stress da super lavoro deve essere risarcito


Il danno per lo stress da super lavoro va riconosciuto al lavoratore anche se non lo ha mai rivendicato nel corso del rapporto di lavoro e anche se, successivamente, viene espulso dall'ufficio. Il via libera arriva dalla Cassazione (sezione Lavoro, sentenza 18211) che spiega come, «in base al principio della `ragionevolezza´ l'orario di lavoro deve rispettare i limiti della tutela del diritto alla salute». In questo modo, la Suprema Corte ha convalidato un risarcimento del danno biologico pari a 25 mila euro nei confronti di un ex portiere di notte che aveva lavorato presso una società nella capitale, dal settembre 1974 al marzo 1997, riportando una sindrome nevrotico ansiosa da stress lavorativo. 

Come ricostruisce la sentenza redatta da Umberto Berrino, il portiere, che per tanti anni aveva garantito l'assistenza ai clienti, curandosi anche della cura dei valori in cassaforte, aveva accusato uno stress da super lavoro (l'orario di lavoro andava dalle 21 alle 9 del mattino successivo). Da qui la sua richiesta di essere spostato ad un turno diurno. La società lo aveva invece licenziato, sostenendo che esistevano altri due portieri per il turno di giorno. Davanti al giudice del Lavoro era stata stabilita la legittimità del licenziamento ma la società era stata condannata a risarcire l'ex portiere con 25 mila euro per la sindrome ansioso-depressiva. La Corte d'appello di Roma, nel marzo 2008, aveva inoltre riconosciuto al lavoratore una ulteriore somma di 1292 euro a titolo di differenze retributive.

Contro la condanna al risarcimento dello stress al lavoratore, la società ha fatto ricorso in Cassazione, facendo presente che la prestazione di un portiere non poteva essere considerata usurante date le «pause di inattività» legate a quel genere di prestazione. Piazza Cavour ha bocciato il ricorso e ha osservato che «il principio di `ragionevolezza´ in base al quale l'orario di lavoro deve rispettare i limiti della tutela del diritto alla salute, si applica anche alle mansioni discontinue o di semplice attesa» 

Del resto, annota ancora la Suprema Corte, «il criterio distintivo tra riposo intermedio, non computabile ai fini della determinazione della durata del lavoro, e la semplice temporanea inattività, computabile, invece a tali fini, e che trova applicazione anche nel lavoro discontinuo, consiste nella diversa condizione in cui si trova il lavoratore, il quale nel primo caso può disporre liberamente di se stesso per un certo periodo di tempo anche se è costretto a rimanere nella sede del lavoro o a subire qualche limitazione, mentre, nel secondo, pur restando inoperoso, è obbligato a tenere costantemente la propria forza di lavoro per ogni necessità». 

Nel caso in questione, la Cassazione ha fatto notare che «legittimamente la Corte d'appello ha osservato che la società aveva imposto al lavoratore ritmi lavorativi gravosi come tali incidenti sull'equilibrio psico-fisico del medesimo». Del tutto legittimamente, dunque, il super lavoro è stato ritenuto «concausa della sindrome nevrotica ansiosa» del lavoratore. 

(Fonte: Adnkronos) 

venerdì 17 agosto 2012

CASSAZIONE: estorsione per chi impone stipendi inferiori a quelli pattuiti in busta paga

Cassazione: estorsione per chi impone stipendi inferiori a quelli pattuiti in busta paga

La condotta del datore di lavoro che, approfittando della situazione del mercato di lavoro a lui favorevole per la prevalenza dell'offerta sulla domanda, costringa i lavoratori, con la minaccia "larvata" di licenziamento, ad accettare la co ...

Fonte: Studiocataldi.it

LEGGI TUTTO>>> http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_12307.asp

giovedì 9 agosto 2012

Formazione per le scorte antipirati

Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, ha annunciato che entro la fine del 2012 sarà emanato un decreto che regolerà le modalità di utilizzo delle guardie giurate sulle navi, in funzione di scorta contro gli assalti dei pirati. Ma chi s'imbarcherà dovrà frequentare due corsi specifici.
Il primo corso per le guardie giurate antipirateria affronterà elementi di base, mentre il secondo approfondirà le questioni connesse allo specifico contesto operativo. Il testo del decreto ha già ottenuto l'approvazione delle Amministrazioni interessate ed ora sta aspettando il parere del Consiglio di Stato. Il ministro ha precisato che il ruolo delle forze armate resta "centrale e primario" e solo in mancanza di militari si potrà ricorrere alle scorte private. Il ministro Cancellieri ha anticipato che il decreto affronterà anche la delicata questione dell'imbarco e sbarco delle armi dalle navi, specialmente se ciò accadrà in porti fuori dal territorio nazionale. Situazione resa più complessa dal fatto che le navi non sempre hanno rotte programmate, ma che vengono decise durante la navigazione secondo esigenze commerciali. Infine, il ministro ha precisato che la normativa accoderà preferenza alle guardie giurate che abbiano prestato servizio nelle Forze Armate.
Anche altri Paesi stanno affrontando la questione delle scorte contro la pirateria. A cominciare dalla Danimarca, sede della principale compagnia di trasporto container, la Maersk. Il Paese scandinavo consente già l'uso di privati, anche in questo caso con una specifica formazione, e dal 1° luglio le navi con bandiera danese potranno avere a bordo armi, che però si potranno usare solo in specifiche aree e seguendo precise regole d'ingaggio. Sulle navi con bandiera tedesca le scorte potranno imbarcarsi dalla metà del prossimo anno, grazie ad una legge appena presentata. Gli uomini armati dovranno dipendere da servizi di scorta certificati da un organismo governativo. La norma sulla presenza di scorte armate è già stata approvata in Grecia ed in Gran Bretagna, dove il Governo ha certificato una cinquantina di società private.
A proposito di scorte militari, proprio oggi è prevista l'udienza alla Corte Suprema di Nuova Dehli per la vicenda dei due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone accusati di avere ucciso due pescatori indiani durante un'azione di contrasto alla pirateria. I giudici esamineranno la richiesta del Governo italiano di sospendere il processo a carico dei due militari.